Cosa si intende per accatastamento? quando va fatto?

Cos’è l’accatastamento e a cosa serve:
In termini semplici, accatastare un immobile significa inserirlo nel catasto, ovvero il registro ufficiale dello Stato che censisce tutti i beni immobili presenti sul territorio italiano. Non si tratta soltanto di una registrazione: attraverso l’accatastamento, l’immobile viene identificato, classificato in una specifica categoria e associato a una rendita catastale. Quest’ultima rappresenta il reddito virtuale attribuito all’immobile e costituisce la base imponibile per alcune tasse, come l’IMU. Senza accatastamento quindi un immobile non è formalmente riconosciuto dallo Stato, e questo può comportare problemi in caso di compravendita, successione o richiesta di mutui.

Gli immobili non sono tutti uguali e il catasto li classifica secondo destinazione d’uso e caratteristiche: registra l’esistenza dell’immobile, le sue caratteristiche e i diritti dei proprietari, garantendo trasparenza sia in ambito urbanistico che fiscale. Le categorie catastali sono identificate da una lettera (da A a F) e da un numero . Ogni categoria ha implicazioni fiscali specifiche perché influisce sul calcolo della rendita catastale. La rendita, a sua volta, determina le imposte locali come l’IMU o la TASI. Questo significa che una corretta classificazione è fondamentale non solo per rispettare la legge, ma anche per evitare di pagare imposte eccessive o incorrere in sanzioni.

Quando è obbligatorio accatastare un immobile:
-nuove costruzioni: ogni edificio realizzato deve essere accatastato non appena completato;
-ristrutturazioni importanti: se i lavori modificano la struttura, la distribuzione interna o la superficie dell’immobile, è necessario aggiornare la situazione catastale;
-frazionamenti o fusioni: dividere un appartamento in due unità o unire più unità in un unico immobile comporta l’obbligo di presentare un aggiornamento catastale;
-variazioni della destinazione d’uso: trasformare un immobile residenziale in ufficio, negozio o laboratorio richiede un nuovo accatastamento.
In tutti questi casi, la legge stabilisce che la dichiarazione di accatastamento deve essere presentata entro 30 giorni dalla data in cui l’immobile diventa abitabile o i lavori sono completati. Il mancato rispetto di questo termine può comportare sanzioni amministrative.

Come fare l’accatastamento di un immobile:
Dal 2015, tutte le pratiche di accatastamento devono essere inviate in via telematica. Questo sistema permette di ridurre tempi e burocrazia, sebbene i passaggi principali della procedura rimangano invariati. In alcune città, esistono sportelli comunali o convenzioni con studi tecnici che offrono supporto ai cittadini, semplificando la raccolta dei documenti e l’invio online.

Perché è importante l’accatastamento?
Oltre a essere un obbligo legale, l’accatastamento ha implicazioni pratiche e fiscali significative:
-tutela del proprietario: l’immobile è ufficialmente riconosciuto, evitando contestazioni su proprietà e diritti reali;
-compravendita: un immobile non accatastato non può essere venduto o ipotecato senza regolarizzare la situazione;
-determinazione delle imposte: l’accatastamento corretto garantisce il calcolo giusto di IMU, TARI e altre tasse locali;
-accesso a mutui e finanziamenti: le banche richiedono sempre la documentazione catastale aggiornata per concedere un prestito o un mutuo.

Fonte: immobiliare. it/news