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« IndietroSpese notarili da sostenere per la seconda casa
L’acquisto di una seconda casa, dal punto di vista economico, è un impegno decisamente consistente. La legge, come sappiamo, prevede diverse agevolazioni per chi acquista la prima casa, anche con la finalità di stimolare e incoraggiare chi vuole mettere su famiglia ad avere un tetto di proprietà sopra la testa. Per la seconda casa invece il discorso è ben diverso. Si tratta infatti di un bene che non tutti possono permettersi, quindi bisogna entrare nell’ottica di dover spendere somme, rispetto alla prima casa, più alte del 30-40%. Cerchiamo quindi di capire a grandi linee quali sono le spese notarili da sostenere se si decide di acquistare un secondo immobile, precisando sin da ora che sull’entità della fattura del pubblico ufficiale che predispone il rogito, non incide solo il suo onorario.
Rogito notarile e trasferimento immobiliare
Quando si decide di acquistare un immobile, che si tratti della prima o della seconda casa, si deve passare dal notaio. Ricordiamo infatti che l’art. 1350 c.c. elenca, tra gli atti che devono farsi per atto pubblico o scrittura privata, a pena di nullità, i contratti che trasferiscono la proprietà di beni immobili e il rogito notarile, con cui si formalizza la compravendita di un immobile, è proprio un atto pubblico, che ai sensi dell’art. 2699 c.c. “è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato.”
Imposte acquisto seconda casa
Fatte queste doverose precisazioni è il momento di passare al tasto dolente dell’acquisto di una seconda casa, che in quanto tale, come anticipato, non beneficia delle agevolazioni che la legge riserva a chi acquista il suo primo immobile.
Pensare all’onorario del notaio come al costo più “fastidioso” da sostenere però è sbagliato. La fattura del notaio infatti si compone di due parti: una si riferisce al suo onorario per l’attività professionale svolta, l’altra alle imposte e ad altri balzelli, a cui aggiungere l’Iva naturalmente. Per quanto riguarda le imposte è necessario chiarire che, se si acquista da un privato, prima di tutto si deve calcolare il valore catastale dell’immobile perché, l’imposta di registro da sostenere è pari al 9% dello stesso, a differenza di quelle ipotecaria e catastale, dovute nella misura fissa di 50 euro ciascuna. Se invece si acquista la seconda casa direttamente dal costruttore l’imposta di registro, a differenza del caso precedente, è stabilita nella misura fissa di 200 euro, così come quella catastale e ipotecaria, per un totale di 600 euro. In questo caso inoltre si dovrà sostenere il costo aggiuntivo rappresentato dall’Iva, che va dal 10 al 22%, che non è dovuta nella compravendita tra privati.
Alle imposte suddette devono aggiungersi la tassa ipotecaria, l’imposta di bollo e la tassa d’archivio.
Compenso del notaio
Per quanto riguarda il compenso del notaio, dopo l’abolizione delle tariffe professionali, viene determinato in base alle regole della libera concorrenza. In realtà il D.M n.140/2012 ha dettato dei criteri specifici e ha elaborato delle tabelle a cui i notai fanno riferimento per determinare il loro compenso.Compenso che sale se l’acquirente richiede un mutuo, per il quale occorre un atto separato e soggetto a Iva e se le parti, prima del rogito, stipulano anche un contratto preliminare. Insomma più cosa deve fare il notaio più alta sarà la sua parcella.
All’onorario del notaio vanno poi aggiunte, l’Iva e le spese generali. Ci possono essere inoltre una miriade di altri importi (es: volture catastali, trascrizioni, registrazioni, indennità varie) che il notaio anticipa e si fa poi rimborsare in fattura, come quelle sostenute per le visure catastali, che vanno quindi a integrare le varie voci che compongono la fattura finale e che è impossibile elencare in questa sede perché collegati a casi estremamente specifici.
Riepilogando quindi le principali spese notarili da sostenere per l’acquisto della seconda casa e che risulteranno dalla fattura del notaio sono le seguenti: imposta di registro, ipotecaria, catastale, tassa ipotecaria, imposta di bollo, spese di visura, spese generali dello studio notarile, tassa d’archivio, onorario e IVA.
Fonte: https://blog.casa.it/2022/01/17/spese-notarili-sostenere-la-seconda-casa/